L’ Arbitro

 guida L’arbitro (detto anche direttore di gara o ufficiale di gara) è colui che assicura il rispetto delle regole, stabilite dall’IFAB, dalla FIFA e dalla FIGC, durante una partita di calcio. All’arbitro è conferita tutta l’autorità necessaria per far osservare le regole del gioco nell’ambito della gara che è chiamato a dirigere e controllare.

 

Il Regolamento del gioco del calcio dedica all’arbitro la Regola 5.

COSA VUOL DIRE ESSERE ARBITRI

Essere arbitro vuol dire sposare una precisa filosofia di vita, significa amare lo sport essere protagonista pur non essendo un protagonista.
Ogni settimana migliaia di persone la domenica si spostano da un campo ad un altro, chi gioca, chi tifa, poi c’e per ogni partita bisogno di un signore “Superpartes” che faccia incontrare in serenità calciatori di diverse squadre, etnie, età, città, facendogli giocare i fatidici 90 minuti.
Essere arbitro vuol dire fare sacrifici allenandosi costantemente, la domenica fare le valigie lasciare a casa la famiglia per andare spesso lontano, viaggiando da solo, significa entrare in campo concentrato sapendo che da ogni fischio può dipendere il risultato di una gara. L’arbitro deve decidere in una frazione di secondo, deve essere sempre vigile non puo riposarsi, bensì correre senza un attimo di respiro per rimanere vicino al gioco quanto necessario. Insomma un bravo arbitro non è quello che non sbaglia ma quello che si pone come protagonista invisibile in un contesto in cui il protagonista è il gioco,  deve muoversi nel silenzio in campo fino a che non emette il  fischio, solo allora ci si accorge della sua presenza.  Se ti senti in grado di fare tutto questo, se ami lo sport a tal punto che ne vuoi essere circondato questo è il ruolo che fa per te. Vieni a fare l’arbitro entra nella nostra famiglia, troverai tanti amici con cui condividere esperienze, maturare nei modi di approcciarti con il prossimo, temprerai il tuo carattere, insomma non potrai più fare a meno di essere un arbitro perchè una volta divenuti tali, si è arbitri tutta la vita.

Fare l’arbitro, lo ricorda lo slogan dell’Aia, è una scelta di classe.

  • Saggio è chi pensa. L’arbitro non può essere saggio. Deve essere impulsivo. Deve decidere in tre decimi di secondo. (Pierluigi Collina)